I buoni pasto rappresentano un benefit aziendale concesso dal datore di lavoro ai propri dipendenti; essi consistono in una somma di denaro di ammontare variabile che può essere spesa dal lavoratore al fine di acquistare in totale autonomia il proprio pasto, in assenza del servizio mensa fornito dall’impresa.
Buoni pasto, un po’ di storia
Definiti comunemente anche « ticket restaurant », i buoni di questo tipo possono essere in formato cartaceo, simili ad un tradizionale libretto degli assegni, oppure elettronico, come fossero una carta prepagata e quindi dematerializzati.
In alcuni casi, tuttavia, il datore di lavoro decide di erogare i ticket restaurant mediante un aumento diretto della busta paga mensile spettante al dipendente.
La storia dei buoni pasto non è poi così recente: essi sono infatti stati introdotti nel 1954 in quel della Gran Bretagna e si sono diffusi velocemente in particolare tra le piccole aziende del territorio, che a causa delle loro dimensioni ridotte non erano in grado di adibire un intero locale al servizio di mensa; successivamente, la pratica dei ticket restaurant ha trovato riscontro in tutta l’Europa, ed ha iniziato a coinvolgere anche l’Italia a partire dagli anni Settanta.
Dove utilizzare i buoni pasto? Quali attività associate li accettano?
È possibile utilizzare i buoni pasto in numerose attività commerciali, quali in primis supermercati, ristoranti, bar, gastronomie, pizzerie, panetterie e negozi di alimentari, ma anche negli agriturismi, nelle imprese agricole di frutta e verdura e presso le bancarelle dei mercatini locali, i camion bar e i coltivatori diretti.
Risulta però indispensabile ricordarsi che non tutti gli esercizi accettano i ticket restaurant, in quanto ciò non rappresenta affatto un obbligo legislativo; pertanto è bene sempre controllare primariamente se l’attività scelta permetta o meno il pagamento tramite buoni pasto.
Per quanto riguarda in particolare i supermercati che accettano i buoni pasto, possiamo citare differenti catene presenti sul territorio nazionale, quali ad esempio quelle aventi marchi partner come Conad, Carrefour, Esselunga, Despar, Crai, Famila, Coop, Il Gigante, Eataly, Bennet, Pam, Picar, Basko ed Ecom.
Spesso, gli esercizi commerciali che rendono disponibile il pagamento mediante ticket restaurant presentano, all’ingresso o direttamente alla cassa, un bollino che indica tale possibilità; in caso di mancanza di esso o di dubbi, il consiglio è quello di chiedere informazioni in merito al personale, prima di procedere con i propri acquisti.

Può un ristorante rifiutarsi di accettare un pagamento tramite buoni pasto? Possono i buoni pasto essere utilizzati con il sistema « clicca e ritira »?
La risposta al primo quesito è affermativa.
Come sostenuto in precedenza, infatti, non sussiste l’obbligatorietà da parte del ristoratore di accettare un pagamento eseguito tramite i buoni pasto, sia nella loro totalità, sia nei confronti di quelli provenienti da un determinato tipo di circuito.
I motivi che si celano dietro tale rifiuto sono principalmente da imputarsi alle alte commissioni che un pagamento di questo tipo richiede, oltre al fatto che i tempi necessari affinché l’esercente possa incassare a tutti gli effetti la somma prevista dal ticket restaurant sono molto lunghi.
In alcuni casi, è inoltre possibile che il ristorante in questione accetti i buoni pasto soltanto durante i giorni feriali, rifiutandoli dunque di domenica o in occasione di festività.
Una delle domande che poi maggiormente ci si pone riguardo all’utilizzo dei buoni pasto, riguarda il fatto se essi possano venire sfruttati anche per la spesa online o per il cosiddetto sistema « clicca e ritira », che consiste nell’effettuare i propri acquisti digitalmente recandosi poi di persona presso il negozio selezionato a ritirare la merce.
Anche in questo caso, la risposta è affermativa: se la società che ha emesso i buoni pasto lo permette, infatti, è possibile effettuare la spesa online avvalendosi del sito internet del supermercato scelto; allo stesso modo, inoltre, si possono sfruttare i servizi di food delivery e di take away pagando mediante i ticket restaurant.
Cosa puoi comprare con i buoni pasto?
Usufruendo dei buoni pasto si possono comprare unicamente prodotti alimentari e bevande, atti a rappresentare il pasto per il dipendente che non può ricorrere al servizio mensa dell’azienda nella quale lavora.
I ticket restaurant non sono dunque intesi come un metodo di pagamento alternativo allo scopo di fare la classica spesa settimanale per la propria famiglia, dal momento che essi non sono finalizzati all’acquisto di prodotti di natura differente da quella alimentare, come articoli per la casa o utensili di diverso tipo.
I buoni pasto non possono inoltre essere utilizzati per acquistare bevande alcoliche.
Puoi ricevere il resto quando paghi con un buono pasto?
Secondo quanto stabilito dalla norma in merito all’utilizzo dei buoni pasto, questi ultimi devono venir usati per il loro intero valore facciale: non è dunque possibile ricevere alcun resto nel caso in cui il totale dell’acquisto fosse inferiore all’importo del ticket restaurant.
I limiti nell’utilizzo dei buoni pasto
I buoni pasto sono cumulabili: solitamente ne viene erogato uno al giorno dal datore di lavoro al proprio dipendente, e quest’ultimo può autonomamente decidere di non spenderlo in quella medesima data e di tenerlo da parte.
In ciò entra però in gioco il principale limite dei buoni pasto, ovvero che, secondo le leggi, essi possano venir utilizzati fino ad un massimo di otto per singola transazione.
Bisogna inoltre ricordare che i ticket restaurant non hanno durata illimitata, in quanto vanno incontro ad un termine di scadenza che, se superato, di fatto li rende inutilizzabili.
I buoni che vengono emessi tra i mesi di gennaio ed agosto scadono il 31 dicembre del medesimo anno, mentre per quelli che sono stati emessi tra settembre e dicembre, la data di scadenza prefissata è per la conclusione del mese di dicembre dell’anno successivo.
Puoi convertire i buoni pasto in denaro?
Un’altra domanda molto in voga tra coloro che hanno diritto a ricevere i buoni pasto è se esista la possibilità di convertirli in denaro, sia presso lo stesso datore di lavoro che tramite il commerciante dell’esercizio a cui si è scelto di rivolgersi.
La risposta è tuttavia in questo caso negativa: i ticket restaurant, infatti, non possono assolutamente venir convertiti in denaro sonante, ma soltanto essere utilizzati in quanto tali, secondo il sopracitato valore facciale che presentano.
Laddove però il loro importo fosse inferiore a quello necessario a completare l’acquisto, è possibile integrare la somma mancante con un’altra metodologia di pagamento, ovvero tramite contanti, carta di credito o ancora mediante applicazioni di pagamento digitali.
Si possono utilizzare buoni pasto leggermente strappati?
I buoni pasto erogati in formato cartaceo, se non conservati nel modo corretto, tendono con il tempo a rovinarsi; laddove i ticket restaurant si presentassero strappati o tagliati, anche solo leggermente, correrebbero il rischio di non venire accettati dall’esercente, dal momento che quest’ultimo potrebbe non riuscire a leggerne l’effettivo valore nominale.
Allo stesso modo, per evitare di invalidare i propri buoni pasto, è importante assicurarsi che essi non vengano a contatto con penne o pennarelli che potrebbero scarabocchiarli.