Cosa dice la legge sui buoni pasto dematerializzati?
La legge favorisce la dematerializzazione dei buoni pasto, dettando una normativa dettagliata in materia di deducibilità, detraibilità IVA ed erogazione. L’articolo 51 del T.U.I.R., ovvero il testo unico delle imposte sui redditi, disciplina l’esenzione dei buoni pasto. A seguito della legge di bilancio del 2020, la soglia di esenzione fiscale è stata aumentata per i buoni pasto dematerializzati, mentre è stata abbassata per il buono cartaceo. Per i buoni pasto elettronici, il limite è passato da 7 € a 8 €, equiparandoli così ai ticket pasto digitali. Al contrario, il valore esentasse del buono pasto cartaceo si è ridotto da 5,29 € a 4 € al giorno. Le aziende o i liberi professionisti possono decidere di optare per un valore facciale del buono pasto superiore alla soglia di detrazione fiscale. In tale evenienza, tuttavia, l’eccedenza sarà soggetta a tassazione. Quanto alla deduzione, è il decreto n. 122 del 7 giugno 2017 a dettare la normativa vigente, stabilendo la differenza tra le percentuali di deducibilità del buono cartaceo, elettronico o digitale, i soggetti che ne hanno diritto e fornendo indicazioni sulle relazioni fra le aziende che si convenzionano e i fornitori che erogano i generi alimentari. Per i liberi professionisti, i buoni pasto elettronici sono detraibili al 75% delle spese fino a un importo massimo pari al 2% del fatturato, mentre l’IVA è detraibile al 10%. Le imprese beneficiano invece di una deduzione totale e dell’IVA detraibile al 4%. La normativa sui buoni pasto stabilisce che è possibile erogarli a tutti i lavoratori, purché vi sia la presenza di un contratto di lavoro e l’erogazione sia diretta a categorie omogenee di persone. È indifferente che si tratti di un rapporto di lavoro subordinato, di un rapporto di lavoro di collaborazione o autonomo (collaboratori, dirigenti, soci e liberi professionisti). Inoltre, si prescinde dalla quantità e modalità di lavoro prestato: può consistere sia in lavoro a tempo pieno che a tempo parziale, in lavoro in sede o in smart working.
La dematerializzazione dei buoni pasto è obbligatoria per le aziende?
È importante sottolineare come la dematerializzazione dei buoni pasto non sia obbligatoria. Tuttavia, alcune imprese che operano nel settore dell’emissione dei buoni pasto hanno deciso di imporre ai propri esercenti affiliati i propri programmi di dematerializzazione dei buoni pasto, in modo da rendere più semplice il processo di fatturazione.
Qual è la differenza tra un buono pasto cartaceo e un buono pasto dematerializzato?
I buoni pasto esistono in tre varianti: cartacea, elettronica e digitale. Il buono pasto cartaceo è un documento in carta, che si presenta all’interno di un carnet. Coloro che desiderano usufruirne devono strappare il quantitativo da utilizzare e consegnarlo all’esercente. Questi ultimi, siano essi ristoranti, supermercati o negozi di alimentari, li impiegheranno per rendere conto alle società emettitrici dell’ammontare dei servizi di mensa sostitutiva che hanno erogato. I buoni pasto dematerializzati possono essere elettronici oppure digitali. I buoni pasto elettronici si presentano come una card ricaricabile, assimilabile a un bancomat o a una carta di credito. La card è equipaggiata di un microchip e ricaricata con l’importo dei buoni pasto acquistati. È possibile utilizzare i ticket elettronici attraverso i POS degli esercenti convenzionati. I buoni pasto digitali costituiscono una soluzione del tutto dematerializzata. Possono essere utilizzati mediante un app apposita che consente la gestione dei pagamenti, delle transazioni e di conoscere il saldo in tempo reale.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei buoni pasto dematerializzati?
L’impiego di buoni pasto dematerializzati porta con sé numerosi vantaggi. Non a caso, oggigiorno, sono numerosissime le aziende che prediligono l’erogazione di buoni pasto elettronici ai propri dipendenti, in sostituzione di un servizio di mensa aziendale. I ticket dematerializzati sono spendibili in molti esercizi commerciali, come negozi di alimentari, supermercati, ristoranti, bar, tavole calde e persino nelle app di delivery online. Non soltanto le imprese traggono dei benefici dall’impiego dei buoni pasto dematerializzati, ma anche gli esercenti che li accettano sotto forma di pagamento attingono a dei vantaggi. Primo fra tutti, un sistema di validazione dei ticket più veloce e snello, con conseguente rapidità nei pagamenti. Dal versante aziendale, la dematerializzazione dei buoni pasto cartacei implica:
- un miglioramento del clima interno all’azienda, dell’employee retention e della produttività in generale; i buoni pasto, infatti, accrescono il potere d’acquisto del personale, ma non vanno a gravare sul bilancio dell’azienda. Da un lato, si offrirà ai dipendenti una pausa pranzo di qualità, grazie a ticket pasto diffusi, comodi e cumulabili, dall’altro, vi sarà un risparmio rispetto alla scelta di un servizio di mensa o a un’indennità in busta paga;
- un controllo in tempo reale della validità dei ticket pasto, riducendo quasi a zero il rischio di buoni pasto contraffatti, scaduti o già utilizzati;
- l’assenza di procedure di invio dei buoni originali alla società emittente, poiché le codeline vengono trasmesse online tramite piattaforme telematiche apposite;
- che non è necessario far firmare i buoni pasto ai titolari né timbrarlo;
- un azzeramento dei rischi legati al trasporto e dei costi di spedizione, nonché del disservizio connesso alla custodia in cassa dei buoni pasto;
- una notevole semplificazione contabile, in quanto non è necessario impiegare del tempo prezioso per eseguire conteggi complessi e suscettibili di errori. Grazie all’apposito sistema informatico della piattaforma online, conoscere l’ammontare del rimborso dei buoni pasto accettati è alquanto semplice;
- la certezza che i ticket pasto inoltrati in via telematica saranno effettivamente oggetto di rimborso, annullando il rischio di discrepanza tra l’ammontare dei buoni pasto conteggiati dall’esercente e il numero di ticket ricevuti dagli emittenti;
- un’emissione immediata della fattura elettronica, mediante la scansione digitale dei buoni pasto;
- il saldo della fattura entro 8 giorni dall’emissione, a prescindere dal metodo impiegato dall’esercente per validare il buono pasto come mezzo di pagamento.
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Quali sono le diverse tipologie di buoni ristorante dematerializzati?
Buoni pasto elettronici con card e buoni pasto digitali con applicazione
Esistono diverse tipologie di buoni ristorante dematerializzati. I buoni pasto elettronici sono incorporati in una card ricaricabile. il dipendente viene, quindi, dotato di una tessera con chip, all’interno del quale sono presenti le informazioni che identificano il percettore. Il beneficiario dei ticket può pagare attraverso il POS in dotazione agli esercenti convenzionati, appoggiando la card sul dispositivo elettronico. Molte aziende emettitrici di buoni pasto mettono a disposizione dei propri clienti un’app apposita. Grazie a quest’ultima, è possibile il mobile payment, nonché monitorare i buoni pasto elettronici direttamente dallo smartphone. Entrambe le soluzioni sono ideali per chi utilizza i buoni pasto, poiché rendono i ticket pratici, rapidi e smart. L’app costituisce una semplificazione aggiunta, poiché permette anche di tenere sotto controllo le transazioni. Inoltre, supplisce a un’eventuale dimenticanza della card, visto che è sufficiente selezionare il numero di buoni pasto che si intende utilizzare e mostrare il codice a barre o il codice numerico che appare sullo schermo dello smartphone al momento del pagamento.