Buoni pasto aziendali: cosa sono?
I buoni pasto aziendali fanno parte della macro – categoria dei così detti « fringe benefits » anche chiamati benefici secondari o pagamenti in natura. In particolare i buoni pasto sono dei buoni, per l’appunto, a costo fisso che viene erogato dai datori di lavoro ai dipendenti per coprire le spese dei pasti consumati durante le ore lavorative e consumabili presso i locali scelti dalla stessa azienda. Dopo il 2020 e con la digitalizzazione di molte piattaforme, i buoni pasto aziendali hanno subito anche loro dei cambiamenti e sono fruibili anche in formato digitale.
Cos’è considerato un « social benefit »?
I « social benefit » anche chiamati benefici sociali sono tutti quegli effetti positivi causati da agevolazioni lavorative procurate dal datore di lavoro per i propri dipendenti, atte al miglioramento generale dell’ambiente lavorativo, che possa essere in ambito salutare, sociale, economico, medico.
Di base tutte le aziende sono portate a garantire ai propri dipendenti dei « benefici » obbligatori, quali risarcimento in caso di infortunio sul posto di lavoro, ferie garantite per un periodo di tempo e retribuite, ferie causate da problemi familiari (anche spesso chiamati congedi), ferie relative a visite mediche (di base e non), il diritto ad un totale di ore di pausa rispetto al totale delle ore lavorative al giorno.
Dall’altro lato, per incrementare le prestazioni lavorative dei dipendenti causate a loro volta da un incremento del benessere, non solo lavorativo ma anche e soprattutto personale (si intende mentale, fisico) le aziende aggiungono gli « optional social benefits », ovvero i benefici sociali opzionali.
I benefici sociali opzionali sono quelli che prima abbiamo chiamato anche fringe benefits o pagamenti in natura. Nello specifico i fringe benefits sono quegli incentivi retribuiti ai dipendenti non sulla busta paga ma attraverso appunto buoni o agevolazioni sulla vita, personale o lavorativa che sia. Esistono tre categorie di social benefits: quelli ad uso personale, utilizzabili solo nella sfera privata; quelli ad uso promiscuo, utilizzabili, per la loro natura, sia ad un uso personale sia ad un uso in ambito lavorativo; infine i social benefits a uso lavorativo, circoscritti appunto all’utilizzo nella sfera lavorativa. Possono essere distribuiti singolarmente ad alcuni dipendenti o ad alcune categorie di dipendenti, oppure possono essere distribuiti a tutti i dipendenti dell’azienda, senza distinzioni alcune.
Alcuni esempi di fringe benefits sono i buoni mensa, i buoni pasto, carte per la benzina o per altri mezzi di trasporto (inclusi abbonamenti) le auto aziendali, telefoni aziendali o anche tablet e computer, e possono arrivare anche ad agevolazioni più corpose come aiuti finanziari sulle tasse universitarie dei figli dei dipendenti, polizze assicurative, prestiti personali o immobili.
Buoni pasto aziendali: nello specifico
I buoni pasto entrano in gioco, molto spesso, quando l’azienda è sprovvista di una mensa personale (infatti esistono anche i buoni mensa specifici) e vengono associati a dei luoghi in particolare dover poter essere usufruiti.
I buoni pasto aziendali sono un’ottima agevolazione per i dipendenti delle aziende e anche una delle opzioni più richieste: lo dicono i dati della ricerca recente di Harris Interactive in collaborazione con Sodexo Benefits & Rewards Service Italia, secondo cui tra i social benefits più richiesti, ai primi posti ci sono proprio i buoni pasto con una percentuale del 30 per cento (un altro dei risultati dello studio riportava come altra scelta i premi immediati con una percentuale del 36 per cento).
Alcune formule di buoni pasto possono essere utilizzati per la spesa in specifici centri commerciali (supermercati, ipermercati, alimentati etcc..) convenzionati e quindi utilizzati, in quanto erogati mensilmente, come spesa familiare utile non solo per il dipendente singolo, ma per l’intero nucleo.
I buoni non sono solo tra i preferiti dei lavoratori, ma sono prediletti anche dai datori di lavoro, questo perchè questo tipo specifico di buoni sono esclusi dalla tassazione, quando in formato digitale, fino agli 8 euro giornalieri, mentre quelli in formato cartaceo sono esenti dalla tassazione fino ad un massimo di quattro euro; inoltre i buoni pasto aziendali possono essere la ragione di uno snellimento delle spese per quelle aziende i cui dipendenti spesso si trovano a lavorare da fuori sede.
Inoltre i buoni pasto aziendali hanno la caratteristica di non poter essere convertiti in denaro e che possono essere utilizzati solo da coloro a cui sono intestati, così da prevenire giri di soldi utilizzabili per altri scopi ed evitare « passaggi » di soldi tra dipendenti.
Insomma, un vantaggio per entrambe le parti e per i luoghi convenzionati alla fruizione, che ne guadagnano di clientela.
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Social benefits: che vantaggi ne trae l’azienda?
Di base, i social benefits, abbiamo accennato precedentemente, sono tutte quelle agevolazioni che procura l’azienda per i dipendenti, che servono ad incrementare il benessere nell’azienda, ma il discorso è molto più ampio.
In passato i fringe benefits erano agevolazioni che le aziende vedevano semplicemente, ed erroneamente, come costi aggiuntivi che potevano essere risparmiati: chi ha bisogno di uno spazio dedicato alla pausa, ai buoni pasto, ad agevolazioni sui mezzi di trasporto.
Ma tutte queste piccolezze, che possono sembrare agli occhi delle aziende « semplici » costi aggiuntivi hanno un peso molto importante nella vita e nella rendita dei lavoratori che vivono quell’ambiente tutti i giorni: l’introduzione di questi social benefits porta solo innumerevoli vantaggi per l’azienda, quali la presenza di un personale più rilassato e quindi più produttivo e costante, rispetto ad un personale stressato e svogliato; crea fidelizzazione tra i datori di lavoro e i dipendenti e riduce la « distanza » del rivestimento di diversi ruoli; aiuta la creazione di un ambiente di fiducia che altro non può che mettere in buona luce il datore di lavoro agli occhi dei dipendenti; incrementa ulteriormente il senso d’appartenenza dell’azienda: dei dipendenti che tengono alla propria azienda sono più propensi a fare il possibile per migliorarla e ottenere risultati massimali; l’attribuzione di social benefits alla propria azienda e quindi ai propri dipendenti incrementa la riduzione di assenteismo: dipendenti che si trovano a loro agio a lavoro e si sentono in un ambiente che li tutela e li supporta sono meno portati ad assentarsi sul posto di lavoro perchè lo vedono meno come una costrizione; i social benefits, come è stato accennato prima, possono essere attribuiti in « massa » a tutti i dipendenti, oppure possono valere anche come incentivo singolo, come social benefits attribuiti in base al rendimento; tutti questi incrementi portano inevitabilmente ad un miglioramento della reputazione aziendale, che a sua volta invoglia i lavoratori più capaci a voler entrare nell’ambiente rigoglioso dell’azienda, incentivati da una giusta riconoscenza del lavoro.