Guida all’acquisto dei buoni pasto aziendali

I buoni pasto sono senza dubbio uno dei benefit aziendali più apprezzati dai dipendenti.

Acquisto dei buoni pasto aziendali: tipologie e impiego

Si tratta infatti di sconti che possono essere utilizzati sia per l’acquisto di pasti da consumare, in sostituzione al servizio mensa, che in altre occasioni come ad esempio la spesa settimanale. Questi buoni sono disponibili in diversi formati:

  • i buoni pasto cartacei;
  • i buoni pasto elettronici;
  • i buoni pasto digitali.

I buoni pasto cartacei, come è facile intuire dal nome stesso, sono dei buoni in carta raccolti all’interno di un carnet che viene consegnato ai dipendenti da parte della società all’inizio o alla fine del mese. Questa tipologia di buoni in genere riporta il valore nominale del buono, la data di scadenza dello stesso, lo spazio per la firma dell’utilizzatore e la società erogatrice, come Up Déjeuner o Edenred Italia. I buoni pasto elettronici possono essere considerati un’evoluzione dei buoni pasto cartacei e si presentano sotto forma di carta dotata di chip, in tutto e per tutto simile a un bancomat o a una carta di credito, e devono essere caricati mensilmente sulla stessa. La terza ed ultima tipologia è quella dei buoni pasto digitali, i quali sono disponibili esclusivamente su smartphone e utilizzabili tramite applicazioni dedicate. Tra tutte le tipologie a disposizione, i buoni pasto digitali sono quelli solitamente più richiesti perché l’applicazione permette di conoscere in tempo reale quanti buoni sono stati utilizzati fino a quel momento, quanti buoni restano e la loro data di scadenza; alcune applicazioni inoltre presentano delle funzionalità utili come la geolocalizzazione, che consente di individuare con facilità i ristoranti e i punti vendita nelle vicinanze che accettano i buoni pasto. Chiaramente ogni tipologia di buono pasto ha i suoi vantaggi e svantaggi, ma in linea di massima è possibile evidenziare come i buoni pasto elettronici e digitali offrano una maggiore copertura sia a livello di sicurezza, grazie alla possibilità di bloccare la carta e all’utilizzo tramite smartphone e altri device, sia a livello di risparmio di tempo non dovendo essere distribuiti fisicamente ai dipendenti.

Guida all'acquisto dei buoni pasto

Fattori da tenere in considerazione per l’acquisto di buoni pasto

Le aziende che decidono di acquistare dei buoni pasto per i propri dipendenti devono innanzitutto tenere conto di alcuni fattori importanti, quali ad esempio il budget aziendale, il tasso di partecipazione aziendale e il valore dei buoni pasto stessi. L’acquisto dei buoni pasto avviene in modo semplice ed intuitivo: l’azienda seleziona la società erogatrice, effettua l’ordine in base alle proprie esigenze specifiche e infine consegna i buoni pasto ai dipendenti in diverse modalità a seconda della tipologia di buono. Uno dei fattori che però sicuramente interessa maggiormente alle aziende è il costo da sostenere per l’acquisto. Il costo dei buoni pasto si compone infatti di diverse voci, tra cui il valore nominale del buono, gli oneri sociali che devono essere versati nel caso in cui si superi la soglia di defiscalizzazione, il costo di servizio della società che emette i buoni, i costi di spedizione nel caso in cui si tratti di buoni cartacei e infine l’importo IVA. Ma quali sono nello specifico i vantaggi fiscali per le aziende che scelgono di distribuire i buoni pasto ai dipendenti? Per rispondere a questa domanda è necessario fare riferimento sia al Decreto legislativo n. 50 del 2016 che al Decreto ministeriale n.122 del 2017, i quali non solo evidenziano i vantaggi fiscali per le aziende ma stabiliscono anche chi può usufruirne e in quali modalità. Dal punto di vista fiscale i vantaggi principali sono due: la deducibilità al 100% con IVA detraibile al 4% e l’esenzione dal versamento di oneri sociali IRPEF e IRAP per buoni cartacei fino a 4 euro e buoni elettronici fino a 8 euro. A questi vanno poi ad aggiungersi anche dei vantaggi in termini di reputazione aziendale, soprattutto se la distribuzione dei buoni avviene all’interno di un piano di welfare strategico e ben organizzato, grazie ad una maggiore soddisfazione da parte di dipendenti e collaboratori.

Le società che forniscono i buoni pasto aziendali

Prima ancora di procedere con un elenco delle diverse società che offrono un servizio di buoni pasto aziendali è importante concentrarsi sul processo di scelta da parte delle aziende. Un consiglio prezioso in questo senso è quello di scegliere società che offrano un servizio completo e personalizzabile, che possa essere facilmente adattato alle proprie esigenze ed eventualmente inserito in un piano di welfare aziendale. Tra i fattori da prendere in considerazione nella scelta della società ideale vanno ricordati la facilità di utilizzo del servizio e l’ampiezza della rete di esercizi convenzionati presso i quali i dipendenti possono utilizzare i buoni pasto. Tra le numerose società che offrono buoni pasto aziendali le più famose sono Up Day, Yes Ticket e Edenred. Up Day garantisce alle aziende un servizio personalizzato e su misura con buoni pasto adatti sia a piccole imprese che ad aziende di medie e grandi dimensioni o a possessori di partita IVA. Con un rete di oltre 100000 esercizi convenzionati, Up Day ha un’offerta variegata e cumulabile per transazioni convenienti e semplificate. Yes Ticket può essere considerata un vero e proprio punto di riferimento per le aziende che desiderano acquistare buoni pasto aziendali in formato elettronico. Grazie ad un portale web facile e intuitivo è possibile gestire sia gli ordini che richiedere assistenza in caso di bisogno. L’offerta di Edenred Italia è infine la più completa e fa affidamento su una rete di circa 150000 esercizi convenzionati. Oltre ai numerosi vantaggi fiscali, come la deducibilità al 100%, Edenred garantisce un’offerta senza vincoli di buoni pasto cartacei ed elettronici e un servizio di assistenza gratuita sempre a disposizione.

Buoni pasto per dipendenti e smartworking

Siamo arrivati quindi alle considerazioni finali di questa guida sui buoni pasto e non possiamo concludere senza affrontare due ultimi interrogativi, ovvero chi ha diritto ai buoni pasto e quali novità sono state introdotte con lo smartworking. Bisogna innanzitutto precisare che le aziende non sono obbligate a fornire i buoni pasto ai propri dipendenti e che la loro erogazione dipende essenzialmente dal contratto collettivo di categoria. Fatte queste premesse si può dunque dire che i buoni pasto possono essere percepiti da qualunque lavoratore riceva una busta paga e a prescindere dalla natura del contratto, che esso sia a tempo indeterminato, determinato o part-time. Il numero dei buoni pasto distribuiti al dipendente si basa poi sul numero di giorni effettivamente lavorati da quest’ultimo, il quale ha diritto a percepire un buono pasto al giorno. Con l’introduzione dello smartworking sono state molte le aziende che si sono interrogate su quali conseguenze questa modalità di lavoro a distanza avrebbe potuto avere sul servizio di buoni pasto.

Il dubbio principale era legato soprattutto alla necessità di distribuire i buoni pasto ai dipendenti anche se questi non erano fisicamente presenti sul posto di lavoro, ma anche alla deducibilità dei buoni. L’Agenzia delle Entrate ha contribuito a risolvere questi dubbi con la risposta ad interpello numero 956-2631/2020 della Direzione regionale del Lazio, nella quale si afferma che la deducibilità dei buoni pasto rimane valida a prescindere dal numero di ore di lavoro svolte e dalle modalità con cui si svolge l’attività lavorativa. Anche l’ANSEB (Associazione Nazionale Società Emettitrice Buoni Pasto) ha provveduto a pubblicare una circolare in materia per chiarire le modalità di erogazione del benefit in cui si legge che “non c’è alcun divieto al riconoscimento dei buoni pasto al lavoratore in smartworking, se previsto dalla sua azienda”.

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